domenica 14 aprile 2013

La voce poetica

La voce che ci parla da una poesia, di chi è?

Pare scontato rispondere che è la voce del poeta, ma non è sempre così.
A volte è l'incoscio stesso del poeta che parla attraverso la poesia.
Altre volte quella voce che ci parla è la voce della poesia stessa o di qualche entità superiore.
Spesso in una poesia si sente la voce di altre poesie scritte in passato da altri autori, ecco allora che la voce dello poesia è la voce della tradizione poetica del passato.
Infine talvolta succede che sia la lingua stessa a scrivere la poesia e a parlarci attraverso di essa. Non si cercano parole per esprimere cose viste o pensate, ma sono le parole stesse a stesse a scrivere il discorso e a riempirlo di immagini, come in certe poesie surrealiste.

Poi naturalmente, e non di rado, la voce delle poesia è un insieme corale di tutte queste voci.

martedì 9 aprile 2013

Poesia d'amore dopo il decollo o con te sullo stesso aereo (Reiner Kunze)

Liebesgedicht nach dem start oder
mit dir im selben flugzeug

Sieh den schatten auf der erde den winzigen schatten der
mit uns fliegt

So bleibt die größte unserer ängste
unter uns zurück

Nie ist die wahrscheinlichkeit geringer daß der eine
viel früher als der andere stirbt



Poesia d'amore dopo il decollo ovvero
con te sullo stesso aereo

Guarda l'ombra sulla terra la piccolissima ombra
che vola con noi

Così la più grande delle nostre paure resta
sotto di noi, indietro

Mai più bassa sarà  la probabilità che uno 
muoia assai prima dell'altro

mercoledì 3 aprile 2013

Lavoro irreale

Gustav by Dargay-Nepp-Jankovics
Molti di noi fanno un lavoro che sembra quasi irreale. Lavorando in ufficio spesso è difficile vedere dei risultati tangibili del proprio lavoro. Cosa avete ottenuto di preciso alla fine di una giornata lavorativa? Quando la catena di causa ed effetto non è chiara è difficile vedere il risultato del proprio operato. 
Esiste un'alternativa? un lavoro di ufficio che sia più "reale"?